Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english “Grillo ha ragione, il movimento pensato da lui e Casaleggio, non c’è più, è morto”. È lapidario Giuseppe Conte nel rispondere all’attacco subito dal fondatore del Movimento martedì scorso. Il presidente del M5s si fa intervistare dal TG1, in prima serata, alla vigilia del ri-voto sullo statuto del Movimento (da domani fino all’8 dicembre) preteso dallo stesso Grillo.La sequenza è la stessa delle ultime due settimane, da quando gli iscritti al M5s hanno deliberato la propria rifondazione: all’attacco del fondatore segue il contrattacco del presidente. E Conte spara alzo zero su tutti i temi toccati nel “funerale” del M5s celebrato da Grillo con quella premessa e il seguente corollario: “Quello che non muore”, dice Giuseppe Conte, sono “i principi e i valori del movimento perché c’è stato un atto di rifondazione voluto dalla comunità degli iscritti”. E’ subito nella premessa la separazione del destino di Grillo da quello degli iscritti, i soli nella visione di Conte, ad essere i veri depositari della ‘missione’ del Movimento 5 Stelle: Grillo ne è stato il demiurgo, ma non è padrone del suo futuro.A cominciare dal simbolo: “Appartiene alla comunità degli iscritti. Se la comunità vorrà cambiare il simbolo, lo farà. Ma il simbolo non è nella disponibilità di Beppe Grillo”. E ricorda un fatto: “Il simbolo è stato registrato da Di Maio a nome del M5s, come giusto che sia. Per i partiti vale l’utilizzazione consolidata del simbolo: non è di Beppe Grillo e non è di Conte”.Poi ci sono i macigni da togliersi dalle scarpe: il più grosso resta la sua defenestrazione da palazzo Chigi, a opera di Renzi certamente, ma che non sarebbe stato possibile senza l’abbraccio di Grillo a Draghi e che per conseguenza ha determinato la rottura del rapporto tra ‘l’elevato’ e Conte, presto ridotto al ruolo di ‘mago di Oz’. Questo sasso nella scarpa è solo un po’ più piccolo: “Il Mago di Oz”, nickname con cui Grillo chiama Conte, “nasce dai colloqui con Draghi nei quali mi sfotteva un po’ velenosamente e io ero il leader del partito di maggioranza relativa”. Nulla fu più come prima, fino alla sfida che ri-parte domani e che si concluderà molti più in là se fossero confermate le voci sulla prossima mossa che avrebbe in mente Grillo: fondare un nuovo partito alternativo al M5s.
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