Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english Respinta la mozione di sfiducia per la ministra Daniela Santanchè con 206 no, 134 sì e un astenuto.La ministra in Aula alla Camera aveva fatto un discorso basato sulla difesa del garantismo fino all’ultimo grado di giudizio. È la sua visione dopo che non c’era stata la sua replica il 10 febbraio scorso quando, finita la discussione a Montecitorio, si alzò e andò via. A chiederne le dimissioni con una mozione di sfiducia sono stati i deputati del M5S con una proposta che è stata poi sottoscritta da Pd, Avs e Italia viva e Azione che, pur non avendola firmata, ha assicurato il voto a favore. La ministra del Turismo Daniela Santanchè è stata chiamata a spiegare la sua versione dei fatti e il suo ruolo nel caso Visibilia per il quale è stata rinviata al giudizio con l’accusa di falso in bilancio e si attende anche l’esito delle indagini per la presunta truffa all’Inps. La mozione aveva “per oggetto fatti che, se saranno evidenziati, sono antecedenti al mio giuramento da ministro”, dice in Aula la ministra. “Desidero affrontare con la massima trasparenza le questioni sollevate, ribadendo il mio impegno verso le istituzioni, il mio giuramento prestato nelle mani del Presidente della Repubblica il 22 ottobre del 2022, il rispetto per la magistratura, ma anche per i principi fondamentali del nostro ordinamento”. “In quest’aula sembra che si possa raccontare la qualunque senza nemmeno approfondire cioè che dovrebbe essere evidente a ogni parlamentare, mi spiace per lei onorevole Ricciardi ma io non mi sento sola, anzi: ringrazio i tanti colleghi che sono con me e non mi sento sola neanche in Italia perché nella battaglia del garantismo ci sono la maggioranza degli italiani”, dice Santanchè nella replica. “Credo che la gogna mediatica e le paginate sui giornali devastino ancora prima del processo la vita delle persone con cicatrici che non si rimarginano. L’ergastolo mediatico è una condanna che rimarrà tutta la vita da ‘fine pena mai’”, dice la ministra.Per Santanchè l’accanimento delle opposizioni è dovuto a ciò che lei rappresenta: “una donna libera, coi tacchi a spillo”, un’imprenditrice che dà lavoro. Agli oppositori dice: “Voi non volete combattere la povertà, ma la ricchezza”.“Ho una certezza: i vostri attacchi e la vostra persecuzione non finirà qui. Sarò sempre sotto attacco, sono per voi il ‘male assoluto’. A breve ci sarà un’altra udienza preliminare e finora abbiamo solo sentito l’accusa. In quell’occasione farò una riflessione, per poter anche valutare le mie dimissioni. Ma la farò da sola, non avrò alcun tipo di pressione, costrizione o di paventati ricatti. Sarò guidata solo dal rispetto del mio premier, del Governo, della maggioranza ma soprattutto per l’amore per il mio partito dove certo io non vorrò mai diventare un problema ma continuare a essere una risorsa”.“Ci vuole una grande forza per non impazzire, ci vuole una grande forza per continuare questa battaglia. Ma sapete da chi mi viene questa forza? Innanzitutto dalla mia famiglia, una cosa in cui voi credete poco. I miei fratelli, mio figlio, il mio compagno. La sofferenza che stiamo vivendo giorno dopo giorno si tramuta in una forza dirompente che potrebbe farci scalare qualsiasi montagna. Io voglio continuare questa battaglia per fare evincere la verità basata su quello che tutti dovremmo volere: uno stato di diritto”.”A breve ci sarà un’altra udienza preliminare. Finora abbiamo solo sentito l’accusa, e in quell’occasione farò una riflessione per poter anche valutare delle mie dimissioni, ma lo farò da sola, con me stessa, senza alcun tipo di pressione, costrizione o ricatto. Lo farò solo nel rispetto del mio presidente del Consiglio, del mio Governo, della mia maggioranza e dell’amore del mio partito, Fratelli d’Italia, dove non vorrei mai diventare un problema ma continuare a essere una risorsa”, ha concluso la ministra. In mattinata si è svolta la seduta della Camera con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio presentata dalle opposizioni sul caso Almasri. In Aula, oltre a Nordio, c’è il titolare del Viminale Matteo Piantedosi. Iscritti a parlare solo esponenti delle opposizioni, nessuno di maggioranza. Mentre inizia la discussione generale i banchi della maggioranza sono quasi vuoti. Presenti in aula solo 10 deputati di Fdi, 1 di Forza Italia e nessuno della Lega. Il dibattito su Nordio si è concluso, e il ministro ha detto che risponderà in Aula più avanti. “Risponderò. Ho una missione in Argentina e quando torno risponderò”, ha detto Nordio, parlando con i cronisti alla Camera, al termine della discussione.













