Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english Nessun accordo sui tempi di esame e approvazione della legge di bilancio tra maggioranza e opposizioni: questo è quanto emerge dalla fine della riunione dei capigruppo alla Camera. La manovra dovrebbe però arrivare alla discussione dell’aula mercoledì 18, quando sarà eventualmente posta la questione di fiducia.L’ipotesi a cui si è tentato di lavorare in conferenza dei capigruppo di Montecitorio, con la proposta di mediazione avanzata dal presidente Lorenzo Fontana, viene riferito al termine della conferenza dei capigruppo, è di far approdare la manovra in Aula mercoledì, per la discussione generale. Poi il governo avrebbe posto la questione di fiducia e l’intero esame, compresi gli ordini del giorno, si sarebbe dovuto concludere nella giornata di venerdì”L’unica cosa su cui si è d’accordo è che l’approdo in Aula della manovra non sarà prima di mercoledì pomeriggio. Sul resto, siamo d’accordo che non siamo d’accordo su nulla”, spiega al termine della conferenza dei capigruppo Marco Grimaldi di Avs. “Non c’è accordo nemmeno sull’orario di chiusura dei lavori in commissione e sul mandato al relatore. Vogliono fare i ‘garibaldini’? Sappiano che lo sappiamo fare meglio di loro… la settimana è ancora lunga”, chiosa.”Non essendo stata raggiunta un’intesa in capigruppo – dice il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani – non si può stabilire con certezza il timing dei lavori in commissione, con la conclusione dell’esame sulla manovra e il voto sul mandato al relatore”.”Non c’erano i margini per un accordo”, spiega anche la presidente dei deputati del Pd Chiara Braga. “Non trovano accoglimento le richieste delle opposizioni e da parte di governo e maggioranza c’è una gestione irrispettosa con modalità inaccettabili”. Crosetto: “Ritiriamo emendamento su stipendio ministri””Abbiamo chiesto ai relatori” di ritirare l’emendamento che prevede l’aumento dello stipendio per i ministri ed i sottosegretari non parlamentari per “evitare inutili polemiche”. Lo ha detto in serata il ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Quello che non sarebbe comprensibile per nessuna altra professione e cioè che due persone che fanno lo stesso lavoro, nella stessa organizzazione, abbiano trattamenti diversi, per chi fa politica deve essere messo in conto”. Ok al Reddito di Libertà per le vittime di violenzaTra le proposte approvate oggi spicca il rifinanziamento del Reddito di Libertà, destinato a sostenere l’emancipazione economica delle donne vittime di violenza. Il fondo, incrementato di 1,1 milioni di euro all’anno dal 2025, è stato accolto con un voto unanime. La proposta, avanzata dalle opposizioni, rappresenta un segnale importante nella lotta contro la violenza di genere, ma resta ancora aperta la questione di una sua attuazione più ampia e strutturata. “Viene fatto un piccolo passo in avanti per garantire l’effettiva indipendenza economica e l’emancipazione delle donne vittime di violenza”, sottolinea Maria Elena Boschi. Non ha avuto la stessa fortuna l’emendamento ribattezzato “legge Griseri”, ispirato vicenda del rider bolognese costretto a lavorare sotto un’alluvione. La misura prevedeva lo stop delle consegne in caso di allerta meteo e l’istituzione di un fondo per compensare i lavoratori – sia autonomi che contrattualizzati – nelle giornate di maltempo. “È una proposta di buon senso e civiltà, ma la maggioranza ha detto no”, ha dichiarato Chiara Gribaudo (PD), promotrice dell’iniziativa, sottolineando come la spesa prevista fosse minima rispetto ai costi di altre misure. 4 milioni di euro ai policlinici per la ricercaPer incentivare e sostenere attività di assistenza e di ricerca clinica, anche mediante lo sviluppo e l’attuazione di progetti di ricerca innovativi, con particolare riferimento all’acquisizione e all’utilizzo di apparecchiature biomediche di ultima generazione, è autorizzata la spesa di 4milioni di euro per l’anno 2025 e 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, destinato ai policlinici universitari non costituiti in azienda, che operano nel perseguimento di attività istituzionali non in regime di imprese. Lo prevede un emendamento riformulato alla manovra, approvato dalla commissione Bilancio. Dal Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo alle risorse per la cybersicurezzaAltri emendamenti approvati puntano sul rafforzamento di settori strategici. Il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo sarà incrementato di 2,5 milioni di euro tra il 2025 e il 2027, destinati a festival e artisti di strada. Parallelamente, cresce il Fondo per le assunzioni di giovani esperti in cybersicurezza, con una dotazione aggiuntiva di 200 milioni nel 2025 e ulteriori risorse per gli anni successivi. Italia Viva ha ottenuto anche l’istituzione di un fondo specifico per contrastare il reclutamento illegale di manodopera straniera, con particolare attenzione agli ospiti dei centri di accoglienza straordinari. La misura, finanziata con un milione di euro tra il 2026 e il 2027, mira ad influenzare fenomeni di sfruttamento lavorativo sempre più diffusi.Sul fronte previdenziale, arriva la possibilità per i neo-assunti, a partire dal 2025, di versare contributi pensionistici maggiorati, deducibili al 50%. L’obiettivo è accrescere l’assegno futuro senza però incidere sui requisiti per il pensionamento. Ok antibiotici ‘reserve’ in Fondo farmaci innovativiDal 2025 anche gli antibiotici ‘reserve’, per gli agenti infettivi per infezioni da germi multiresistenti, potranno accedere al Fondo per il concorso al rimborso alle regioni delle spese sostenute per l’acquisto dei farmaci innovativi. Lo prevede un emendamento riformulato alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera. La modifica, che riformula un emendamento di FdI, prevede che dal primo gennaio 2025 “gli agenti infettivi per infezioni da germi multiresistenti già inseriti nel prontuario farmaceutico nazionale, ovvero successivamente a tale inserimento, e classificati come ‘reserve'” o “attivi nei confronti di almeno un patogeno considerato prioritario dall’Elenco ‘WHO Bacterial Priority Pathogens List’, possono accedere al fondo, per un importo non superiore a 100 milioni di euro annui”. Questi farmaci sono soggetti a monitoraggio dei registri Aifa e sono rimborsati dal Fondo nei limiti dello stesso, pari a 100 milioni di euro annui, “fino alla scadenza della copertura brevettuale o del periodo di protezione normativa dei dati”. 3 milioni per le protesi che permettono attività sportiva per disabiliIn arrivo un incremento di tre milioni complessivi nel triennio per l’erogazione di ausili e protesi per l’attività sportiva delle persone con disabilità. Lo prevede uno degli emendamenti alla manovra, riformulato e approvato in Commissione Bilancio della Camera, che stanzia 1 milione di euro l’anno per i prossimi tre anni per il Fondo sanitario nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità. Più fondi a sanità, bocciato l’emendamento unitario delle opposizioniBocciato invece l’emendamento alla manovra firmato da tutti i leader delle opposizioni in cui si chiedono tra l’altro più fondi per il finanziamento del Sistema sanitario nazionale con 6.802 milioni di euro per l’anno 2025, 10.578 milioni per il 2026, 11.280 milioni, 12.163, 13.225, 14.398 milioni per gli anni successivi fino al 2030 con risorse prese dai sussidi ambientalmente dannosi. L’emendamento è firmato da Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni, Bonetti, Magi, Braga, Silvestri, Zanella, Richetti, Della Vedova, Furfaro, Quartini.
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