Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english “La bussola sulla competitività non può rimanere sulla carta”, così Meloni apre la sua dichiarazione in Senato. Chiede azioni concrete per una nuova reindustrializzazione che non sia piegata alle vecchie logiche del Green Deal, l’automotive al centro del suo progetto. “Il principio della neutralità tecnologica – dice Meloni – deve governare le scelte”. La presidente del Consiglio dice tra gli applausi che l’Europa deve uscire dalla smania di iper-regolemantazione: “sosteniamo dunque la campagna di semplificazione iniziata”. La presidente del Consiglio, in merito ai dazi imposti dagli Usa di Trump, invoca la necessità di un lavoro per cercare intese per “non cedere alla tentazione di rappresaglie”. No dunque alla politica dei dazi contro dazi. Secondo Meloni le guerre commerciali non giovano a nessuno e vanno evitate in ogni modo. “Completare l’Unione dei mercati di capitali””Un ulteriore punto di cui ci occuperemo al Consiglio Europeo sarà il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, un passo decisivo e allo stesso tempo una necessità improcrastinabile per dotare l’Europa di un’infrastruttura finanziaria capace di stimolare quegli investimenti privati di cui non possiamo più fare a meno se vogliamo sostenere la competitività. Non possiamo più fingere di non vedere come ogni anno oltre 300 miliardi di euro di liquidità europea finiscano in investimenti extra UE. Sono investimenti che abbiamo la possibilità, e il dovere, di intercettare”. Ha detto Meloni: “Il Vertice Euro, in agenda per giovedì pomeriggio, ci darà l’occasione di approfondire questi temi”.Migranti, “Avanti sul progetto Albania, Italia apripista””Se finalmente ci si pone come priorità l’attuazione di partenariati paritari con le Nazioni di origine e transito, la difesa dei confini esterni dell’Unione europea, il rafforzamento della politica dei rimpatri, la costruzione di soluzioni innovative, questo lo si deve al ruolo decisivo che l’Italia ha svolto in questi anni per cambiare l’approccio europeo in materia di immigrazione”. Così la premier. “Queste direttrici hanno orientato il nostro lavoro e ci hanno consentito di registrare un duplice obiettivo: la drastica riduzione degli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo centrale, in particolare grazie al crollo delle partenze dalla Tunisia e dalla Libia, e la riduzione complessiva degli ingressi irregolari nella UE, anche sulle altre rotte, come quella balcanica. Nel 2024 gli sbarchi si sono ridotti del 60% rispetto al 2023 e di oltre il 35% rispetto al 2022. A differenza di quello che ho sentito sostenere, attualmente i numeri di quest’anno sono in linea con quelli del 2024, con piccole oscillazioni, date soprattutto da una complessa dinamica libica”.Sul protocollo Italia-Albania il governo è determinato ad andare avanti. Ha detto la premier: “Stiamo seguendo il ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia, sono rimasta colpita che la maggioranza degli Stati membri siano intervenuti per sostenere la posizione dell’Italia sul concetto di paese sicuro di origine”, ha affermato la premier.”Se oggi l’immigrazione è una priorità per l’Europa “questo lo si deve al ruolo decisivo che l’Italia ha svolto in questi anni per cambiare l’approccio europeo in materia di immigrazione”.“Rilascio immediato di tutti gli ostaggi a Gaza e fine delle ostilità””Seguiamo con grande preoccupazione la ripresa dei combattimenti a Gaza, che mette a repentaglio gli obiettivi ai quali tutti lavoriamo, il rilascio di tutti gli ostaggi e una fine permanente delle ostilità, così come il ripristino di buna piena assistenza umanitaria nella Striscia”.“A fianco del presidente Mattarella ogni volta che viene attaccato”Meloni ricorda gli attacchi subito dal presidente della Repubblica Sergio Matterella “per aver solo ricordato chi sono gli aggressori e chi di aggrediti”. La presidente del Consiglio ribadisce la vicinanza del governo a Mattarella. “Sosteniamo gli sforzi di Trump per la pace in Ucraina””A distanza di oltre tre anni, arrivati al governo della nazione, quella scelta di campo (a fianco di Kiev, ndr) è rimasta immutata, non solo per FdI ma per l’intera maggioranza di centrodestra che ha sempre e compattamente votato per questa linea”. Lo ha detto Meloni rivendicando che quando la Russia aggredì l’Ucraina il suo partito “senza tentennamenti” scelse “da che parte stare”, con “massimo sostegno al popolo ucraino che stava ricordando al mondo come la libertà fosse la cosa più preziosa e cosa fosse l’amor di patria”. Una scelta, ha spiegato, fatta perché “i leader si distinguono dai follower, chi ha a cuore l’interesse nazionale non lo baratta per una manciata di voti facili”.“Una pace giusta e duratura per l’Ucraina, e sicura nel lungo periodo”. Meloni sostiene gli sforzi del presidente Usa per raggiungere la fine delle ostilità. “Lavorare sul piano diplomatico fuori dal clamore”, dice Meloni. La premier riporta un dato di realtà: “Non è immaginabile costruire una pace dividendo Europa e Stati Uniti. Ingenuo pensare che l’Europa possa fare da sola e fuori dalla Nato”. “Chi ripete ossessivamente che l’Italia dovrebbe scegliere tra Europa e USA lo fa strumentalmente, per ragioni di polemica domestica o perché non si è accorto che la campagna elettorale americana è finita, dando a Donald Trump – piaccia o no – il mandato di governare e di conseguenza ai partner occidentali di fare i conti con questa America”.”Chi per ragioni diverse alimenta una narrazione diversa, tentando di scavare un solco tra le due sponde dell’Atlantico, non fa che indebolire l’intero Occidente, a beneficio di ben altri attori. Noi crediamo che l’Italia debba spendere le sue energie per costruire ponti, non per scavare solchi”, aggiunge la premier.“Nome ‘ReArm’ fuorviante per i cittadini. Nessun euro da fondi di Coesione””Non si tratta di spendere 800 miliardi di risorse attualmente esistenti nei bilanci degli Stati membri, magari tagliando servizi ai cittadini per poter reperire risorse o smettendo di investire sugli altri capitoli. Si tratta invece della possibilità di ricorrere a deficit aggiuntivo, rispetto a quanto normalmente previsto dal Patto di stabilità. Questo è il quadro che ci è stato proposto, e in questo quadro l’Italia valuterà con grande attenzione l’opportunità o meno di attivare gli strumenti previsti dal Piano. Lo dico perché l’Italia può vantare, in questa fase storica, degli indicatori economici e finanziari estremamente positivi, un patrimonio al quale non intendiamo rinunciare”, ha detto Meloni affrontando uno dei nodi centrali di oggi.Sul ‘ReArm Ue’ “ho chiesto di cambiare nome, perché il nome è fuorviante per i cittadini. Siamo chiamati a rafforzare le capacità difensive” ma “non significa acquistare armamenti” ma “semmai di produrli” rafforzando “il nostro tessuto produttivo. Rafforzare le capacità di Difesa” non vuol dire parlare “solo di arsenali. La sicurezza” è un comparto “molto vasto”. Ha detto la premier. “Senza difesa non c’è sicurezza, senza sicurezza non c’è libertà”, ha detto Meloni, “cambiare nome al ReArm Ue non è una questione semantica, ma di sostanza e merito. Con le risorse a disposizioni si possono finanziare materie” che dovrebbero interessare tutti, ha sostenuto Meloni. “L’Italia non intende togliere un solo euro dalle risorse della Coesione”, ha affermato. “Lascio ad altri la grossolana semplificazione per cui aumentare la spesa della sicurezza significa tagliare i servizi o il welfare. Non è ovviamente così e chi lo sostiene è perfettamente consapevole che sta ingannando i cittadini perché maggiori risorse non ci sono attualmente, non perché investiamo nella difesa, ma perché centinaia di miliardi di euro sono stati bruciati in provvedimenti che servivano solo per creare consenso facile”. Parole scandite dal brusio dei parlamentari delle opposizioni e dall’invito all’ordine del presidente La Russa. Quindi Meloni ha aggiunto: “La demagogia non mi interessa, gli italiani giudicheranno e si sono dimostrati molto più intelligenti di quanto certa politica creda”. “Stato di salute dei conti pubblici molto buono, lo testimonia lo spread””L’Italia può vantare, in questa fase storica, degli indicatori economici e finanziari estremamente positivi, un patrimonio al quale non intendiamo rinunciare. Secondo l’ultimo Fiscal Monitor del Fondo monetario internazionale l’Italia è l’unica Nazione del G7 ad essere tornata dopo il Covid in avanzo primario. Lo stato di salute dei nostri conti pubblici è molto buono, come testimonia anche il basso livello dello spread, stabilmente almeno cento punti al di sotto del livello registrato al nostro insediamento”. Ha detto Meloni avviandosi alla conclusione. “E’ la ragione per la quale – ha detto Meloni – io credo che sia nostro dovere proporre anche soluzioni alternative alla semplice creazione di nuovo debito”.La chiusura citando Pericle: “La felicità dipende della libertà””Non è un tempo facile quello nel quale ci è stato dato il compito di guidare questa Nazione. Il quadro è in continua mutazione, e le nostre certezze continuano a diminuire. Ma c’è una certezza che per me non viene meno. Con una visione chiara, un po’ di coraggio, concentrandosi solo sulle cose davvero importanti, e mantenendo come principale bussola di riferimento il suo interesse nazionale, l’Italia ha tutte le carte in regola per attraversare anche questa tempesta”. E conclude: “Personalmente sono, e sarò insieme a tutto il governo, concentrata solo su questo. Come diceva Pericle: ‘La felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio’. Metteremo tutto il coraggio che serve, perché ai nostri figli domani non manchino la libertà e la felicità”.Il dialogo interno alla maggioranza”Questa mattina il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha sentito la presidente Giorgia Meloni prima del suo intervento in Senato per farle l’in bocca al lupo. Meloni e Salvini, in un clima come sempre cordiale e amichevole, hanno scherzato sugli ennesimi retroscena che raccontano di presunti litigi. Salvini ha ribadito a Meloni che la Lega è ‘il collante della maggioranza'”. Lo riferisce una nota degli staff, in cui “si ribadisce che Meloni e Salvini si sentono tutti i giorni dall’inizio della legislatura e continueranno a farlo. Salvini, come annunciato da giorni, è all’estero tra Varsavia e Bruxelles per lavorare ai dossier-infrastrutture”.Queste rassicurazioni arrivano a ridosso delle dichiarazioni della premier in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Si tratta di rassicurazioni che seguono indiscrezioni di stampa su tensioni tra Fratelli d’Italia e Lega, anche in merito alla guerra in Ucraina e al progetto di “ri-armo” europeo. Meloni ha cercato in queste ore un equilibrio faticoso sul destino di Kiev, sia nei rapporti internazionali che in quelli interni alla sua maggioranza. La Lega in questi giorni si è differenziata dagli alleati e Salvini, confortato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, continua a esprimere perplessità sull’aumento della difesa militare e sulla costruzione di un esercito europeo. Una sintesi potrebbe essere trovata sul cosiddetto ‘lodo Giorgetti’, ovvero sull’idea di coinvolgere fino a 200 miliardi di investimenti privati per rafforzare la difesa nazionale, limitando il ricorso al debito pubblico. Una risoluzione “equilibrata” del governoIl governo e la maggioranza hanno lavorato a una risoluzione unitaria, all’insegna dell’equilibrio: per l’esecutivo infatti va evitato ogni rischio di una divisione dell’Occidente, che mai come ora deve restare unito, tanto sulla guerra in Ucraina quanto nello scontro sui dazi. Secondo fonti parlamentari il discorso pronunciato da Meloni si è fatto via via “più stringato” rispetto alle prime bozze di ieri.Nelle indiscrezioni filtrate ieri sera era già emerso l’impegno del governo a continuare a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace. Nella bozza non si faceva esplicito riferimento al piano ReArm Europe, affrontato poi invece in modo chiaro. Compresa la proposta di cambiarne il nome, non una scelta semantica, ha detto Meloni, ma di sostanza. Opposizioni divise tra pro e contro il piano di riarmoPer quanto riguarda opposizioni, il M5s oppone al piano di riarmo europeo e potrebbe avvicinarsi alle posizioni dei leghisti. Anche il Pd ha lavorato per cercare una sintesi al proprio interno per evitare nuove divisioni dopo quella sulla risoluzione al Parlamento europeo, che sarà invece il testo riproposto alle Camere da Azione. I dem hanno presentato poco fa una risoluzione condivisa che fotografa la posizione della maggioranza del partito e soddisfa l’ala riformista.Avs invece ribadirà il “no al riarmo nazionale”. La risoluzione proposta dal PD: “Ue sia centrale nel processo di pace. Serve Libro bianco su futuro difesa””L’Europa deve continuare a sostenere l’Ucraina, non solo sul piano umanitario, economico e militare come ha fatto finora, ma anche sul piano politico e diplomatico, per garantire una soluzione duratura al conflitto che tenga conto delle ragioni dell’aggredito e sostenere l’Ucraina nella sua aspirazione di integrazione europea: l’Unione Europea insomma deve svolgere un ruolo centrale nel processo di costruzione di una pace giusta e sicura, colmando il deficit di iniziativa politica e diplomatica che ha caratterizzato gli ultimi anni”. Questo si legge nella risoluzione del Pd in vista delle comunicazioni della premier Giorgia Meloni sul prossimo consiglio Ue. “La Commissione europea sta preparando il Libro bianco sul futuro della difesa europea che rappresenta l’avvio di un percorso di discussione per la costruzione di una difesa comune, per cui serve un cambiamento radicale del modo in cui agiamo e investiamo nella nostra sicurezza e difesa, per fare in modo che d’ora in poi pianifichiamo, innoviamo, sviluppiamo, acquistiamo, manteniamo e dispieghiamo le capacita’ insieme, in modo coordinato e integrato, per conseguire una difesa comune europea”.