Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english “La risoluzione c’è già, ci sono limature ma alla fine terrà insieme tutto e tutti”. La previsione che al mattino un big di FdI fa in vista delle comunicazioni di oggi in Parlamento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni per il Consiglio europeo, ha trovato conferma in serata. Così come si rivela azzeccata l’anticipazione di un ministro sul format del testo messo a punto dalla maggioranza dopo una giornata di contatti continui a livello di leader e capigruppo: “La risoluzione non sarà ampia, ma non sarà di una riga”. La bozza unitaria confezionata nel centrodestra in effetti è più lunga: sono dodici gli impegni elencati nel documento. Si parte dal dossier Ucraina chiedendo all’esecutivo di continuare a sostenere Kiev “per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace”, “a lavorare con l’Unione Europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare ad una pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all’Ucraina ed ai partner internazionali” e “a dedicare ogni sforzo necessario per la preparazione della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina che l’Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025”. Il Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa interviene durante un dibattito sulle misure urgenti e decisive e sul sostegno incondizionato all’Ucraina (FREDERICK FLORIN / AFP) Il tema della difesa e del Rearm EuAltro tema caldo in maggioranza (tra distinguo e frizioni) quello che intreccia economia e difesa, che la risoluzione affronta al nono e decimo punto. Nel testo che sarà votato oggi a Palazzo Madama – dove Meloni renderà le comunicazioni alle 14.30 – si legge che il Parlamento impegna il governo “a preparare il terreno per il negoziato sul prossimo bilancio europeo, opponendosi ad eventuali proposte di tassazioni aggiuntive per cittadini e imprese europee e attivandosi per garantire risorse adeguate ad affrontare le sfide collegate agli obiettivi della politica di coesione e della politica agricola, ma anche al tema della sicurezza e della difesa ed al rilancio delle competitività europea”. Ursula von der Leyen riferisce al Parlamento Europeo dopo il summit dei giorni scorsi (Lapresse) Inoltre si chiede di lavorare “per realizzare una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli stati nazionali europei nel quadro dell’alleanza Nato, in un quadro geopolitico in cui si registrano fortissime tensioni e conseguenti pericoli; obiettivo che si potrà raggiungere anche tramite l’introduzione di piani di garanzia pubblica per il finanziamento degli investimenti sia nell’industria della difesa sia nei settori tecnologici, logistici ed infrastrutturali, così come proposto dall’Italia in sede Ecofin dello scorso 11 marzo”. Guerra in Medioriente: carri armati Israele al confine con il Libano (ansa) Medioriente: Israele, Gaza, Siria e LibanoLa risoluzione si sofferma ovviamente sul Medio Oriente, chiedendo di “mantenere alta l’attenzione” su un dossier il cui scenario resta “particolarmente delicato” anche per quanto riguarda le transizioni in Siria e in Libano. Per favorire la stabilizzazione dell’area, viene sottolineato, “restano prioritari: la tenuta del fragile cessate – il fuoco a Gaza; il completo rilascio degli ostaggi; la prosecuzione degli aiuti umanitari”. I centri migranti in Albania (Ansa) La gestioni dei flussi migratori e i centri di rimpatrio nei paesi terziImmancabile poi il passaggio sulla gestione dei flussi migratori con l’impegno al governo di continuare a mantenere al centro dell’agenda europea il tema, in particolare concentrandosi “su priorità quali: la lotta all’immigrazione irregolare anche con strumenti innovativi; lo sviluppo e il rafforzamento di partenariati paritari con i Paesi di origine e transito dei migranti; la pronta definizione di una lista Ue di Paesi di origine sicuri; il negoziato sulla proposta di regolamento in materia di rimpatri, presentata recentemente dalla Commissione europea, sostenendo in particolare la prevista introduzione di ‘centri di rimpatrio/return hubs’ in paesi terzi”. Infine, il documento messo a punto nella maggioranza affronta i restanti temi all’ordine del giorno del vertice di Bruxelles e che saranno al centro dell’intervento in Aula di Meloni. Spazio quindi alla transizione energetica, alla competitività europea, alla semplificazione e alla riduzione della burocrazia e dell’eccesso di regolamentazione, ai temi marittimi.