Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english Una baita nel cuore di Saariselkä, piccolo villaggio della Lapponia finlandese, vicino al Circolo polare. Questa la sede scelta per il summit Nord-Sud, appuntamento al quale Giorgia Meloni non voleva assolutamente mancare nonostante l’influenza che l’aveva costretta a Bruxelles a lasciare i lavori del Consiglio europeo anzitempo. “Dobbiamo difendere i nostri confini”, ha detto la premier. “Vogliamo difendere i confini esterni e non vogliamo permette alla Russia o alle organizzazioni criminali di minare la nostra sicurezza”.“Il fatto che queste nazioni sono qui insieme a parlare di come affrontare le questioni principali mostra che abbiamo capito che il mondo è cambiato e ora possiamo affrontare le sfide che abbiamo davanti. Questa iniziativa è molto preziosa e dovremmo ripeterla in futuro. Ci sono diverse sfide per l’Ue, ma due in particolare: la sicurezza dei cittadini e la difesa. Dobbiamo fare tutti di più per garantire che il pilastro della Nato si rafforzi perché resta la pietra miliare della sicurezza e della difesa. Dobbiamo essere capaci non solo di guardare al fianco orientale, ma anche ad altri luoghi” ha sottolineato Meloni, nel corso della conferenza stampa conclusiva. E su Donald Trump, e sull’eventuale richiesta di aumentare il contributo dei Paesi alla Nato al 5%, Meloni ha risposto: “Si discute molto su cosa accadrà con il ritorno del tycoon. Io non penso a cosa l’America può fare con noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi. Dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza e abbiamo bisogno di strumenti, abbiamo differenti punti di partenza, dobbiamo incontrarci a metà strada. Non dovremmo seguire i rumors – ha detto – commentando sul futuro dell’Ucraina: “Stiamo lavorando per la pace ma non possiamo avere la pace abbandonando l’Ucraina, che è all’incirca quello che ho detto io per anni. Aspetterei a capire esattamente quale sia la volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti”. I partecipanti al vertice in Lapponia (Antti Aimo-Koivisto/Lehtikuva via AP) “Dal tema della difesa a quello dei migranti”, passando per “uno scenario nel quale le guerre diventano ibride e le minacce si moltiplicano, dobbiamo mettere insieme gli sforzi: questa è la nostra priorità”, sottolinea la premier, elencando i ‘topics’ del summit in Scandinavia, che ha visto la partecipazione, ospiti del primo ministro finlandese Petteri Orpo, anche dei leader di Grecia (Kyriakos Mitsotakis) e Svezia (Ulf Kristersson) e dell’Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Kaja Kallas. Due le sessioni di lavoro finalizzate alla “sicurezza europea” e al “fenomeno migratorio”, tema molto caro alla leader di Fratelli d’Italia che della questione ha parlato a Bruxelles nel corso della riunione informale organizzata insieme a Danimarca e Olanda e durante il colloquio con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: anche nel vertice lappone, l’Italia ha posto l’accento sulla dimensione esterna del fenomeno migratorio e sulle partnership da avviare con i Paesi del Nord Africa. Meloni ha ribadito la necessità di risolvere il tema dei Paesi sicuri, che non riguarda solo l’Italia. Nei primi mesi del 2025 è attesa una direttiva Ue sui rimpatri, con la Commissione europea che dovrebbe stilare anche la lista dei Paesi sicuri. “Ho convocato per domani una riunione sul tema dell’Albania per capire come procedere”, ha detto Meloni rispondendo a una domanda. “Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo, è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri”, mentre i giudici possono “entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto”. E sulle regole europee: “Le regole del nuovo Patto europeo sulle migrazioni e l’asilo aiuteranno ad affrontare il problema, devono esserci risposte migliori sui rimpatri. Penso – ha detto ancora – che abbiamo lavorato bene negli ultimi due anni, nel gestire in modo diverso l’immigrazione illegale, nel non lasciare ai trafficanti la possibilità di decidere chi deve entrare e chi no. I nostri confini sono diversi e c’è bisogno di strumenti diversi, quello che succede in Finlandia può avere efficacia ma non essere replicato nel Mediterraneo. Noi – ha continuato – abbiamo spinto l’Ue a stringere accordi con alcuni Paesi”. Meloni su processo Open Arms: “Scelte di Salvini sono state politiche e non reati””Mi pare un fatto che l’oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica”. La presidente del Consiglio ha risposto alla domanda: Salvini può quindi tornare a guidare il Viminale dopo l’assoluzione? “Sia io che lui siamo contenti dell’ottimo lavoro che svolge il ministro dell’Interno”, Matteo Piantedosi, ha replicato la premier. E per quanto riguarda il tema dei migranti, “mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo: è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri” mentre i giudici possono “entrare nel singolo caso, ma non disapplicare in toto” quanto deciso dall’esecutivo, ha sottolineato Meloni annunciando di aver convocato per domani una riunione sul tema Albania per capire come procedere” dopo la decisione degli ermellini. Alla domanda se arriverà entro marzo la lista europea dei paesi sicuri, Meloni ha risposto che “servirà più tempo”.
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