Con la riforma del premierato il Parlamento rischia di diventare un’appendice del governo, secondo il costituzionalista Michele Ainis. Questo potrebbe portare alla perdita dei contrappesi e trasformare il capo dello Stato in una figura priva di poteri significativi. Ainis esprime preoccupazione per il potenziale impatto negativo della riforma, sottolineando che la partita si giocherà al referendum e che potrebbe trasformarsi in un insuccesso nazionale.
Il professor Ainis ribadisce che la modifica della Costituzione potrebbe snaturare il ruolo del capo dello Stato, concentrando troppo potere nelle mani del presidente del Consiglio. Con il Parlamento già acciaccato e scavalcato dal governo con decreti, Ainis teme che la riforma possa portare a un controllo totale della maggioranza sul governo. Questo potrebbe portare a una perdita di equilibrio e separazione dei poteri, indebolendo ulteriormente il ruolo del capo dello Stato e mettendo a rischio la democrazia italiana.
Ainis fa riferimento all’appello della senatrice a vita Liliana Segre, che ha raccolto il sostegno di oltre 100 costituzionalisti, per sottolineare l’importanza di proteggere il ruolo del capo dello Stato. Secondo Ainis, la riforma potrebbe mettere troppa pressione sul presidente del Consiglio e indebolire ulteriormente i contrappesi costituzionali. La prospettiva che la riforma venga approvata solo dalla maggioranza porta Ainis a sottolineare che il vero banco di prova sarà il referendum popolare.
Il costituzionalista Michele Ainis si dice preoccupato che la riforma del premierato possa portare a un controllo eccessivo della maggioranza sul governo, indebolendo ulteriormente il Parlamento e il ruolo del capo dello Stato. Ainis sottolinea che la modifica della Costituzione, approvata a Palazzo Madama, potrebbe mettere a rischio la democrazia italiana e trasformare il Parlamento in un’appendice del governo. Il professor Ainis esprime la sua preoccupazione per il potenziale impatto negativo della riforma, avvertendo che il referendum potrebbe trasformare un successo parlamentare in un insuccesso nazionale.
In conclusione, Michele Ainis mette in guardia sul rischio che la riforma del premierato possa snaturare il ruolo del capo dello Stato e indebolire i contrappesi costituzionali. La concentrazione eccessiva di potere nelle mani del presidente del Consiglio potrebbe portare a una perdita di equilibrio tra i poteri dello Stato e a un controllo totale della maggioranza sul governo. Ainis sottolinea che il vero banco di prova sarà il referendum popolare e che c’è il rischio che da successo parlamentare la riforma possa trasformarsi in un insuccesso nazionale, mettendo a rischio la democrazia italiana.