Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english Meno 2,55% oggi, oltre -5% nella settimana: è un bilancio pesante quello della borsa di Milano, che ha chiuso leggermente peggio degli altri principali indici europei. Sono andati ancor peggio però, con ribassi di oltre il 3%, i listini di Zurigo, Amsterdam e Vienna. Giornata molto negativa anche a Wall Street, dove l’indice S&P500 è in calo del 2,15% e il Nasdaq -2,29%. Anche l’indice Russell 2000, che comprende società medie e piccole, è in netta contrazione, -3,95%. Proprio negli Stati Uniti oggi è arrivato un dato inferiore alle attese sui nuovi posti di lavoro creati a luglio: 114mila contro i 179mila di giugno e previsioni di circa 175mila. Si sommano alla frenata della manifattura registrata ieri. Questo rafforza le probabilità di un taglio dei tassi della Fed a settembre. In poche le probabilità che a settembre la Fed sia costretta a tagliare di 50 punti punti base e non di 25 sono salite dal 22% a oltre il 75%. Questo dicono le proiezioni basate sui prezzi dei titoli di Stato. Che oggi sono saliti, e quindi il rendimento è sceso: quello del Treasury è al 3,81% (-16 punti base). In passato questa prospettiva avrebbe penalizzato solo le banche – oggi infatti in netto ribasso, sia negli Stati Uniti che in Europa. Oggi invece questi dati sembrano preoccupare gli investitori anche riguardo agli altri settori. Tra i comparti più penalizzati oggi c’è la tecnologia: Intel scende del 26%, dopo utili e ricavi inferiori alle attese e dopo aver comunicato che taglierà i dipendenti del 15%. Tonfo anche di Amazon, -9% dopo i conti. I ricavi sono cresciuti del 10% ma le previsioni sul terzo trimestre sono state giudicate più modeste. A Piazza Affari i principali gruppi chiudono con una discesa di oltre il 4%: Intesa Sanpaolo -4,4%, Unicredit -5,0%, Mps -4,7%, Bper Banca -4,6%. Ancora più netti i cali di Azimut, -6,12%, Stm -5,77%, Saipem -5,37%, Telecom Italia -5,07%, Iveco -5,07%.

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