Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english Gli iscritti del Movimento 5 stelle hanno votato per confermare o ribaltare il risultato del 22-24 novembre. A chiedere questa seconda consultazione è stato Beppe Grillo, il fondatore del Movimento, che ha aperto la guerra contro il leader e presidente Giuseppe Conte in uno scontro frontale, senza esclusione di colpi. Il primo e più atteso dato è relativo al quorum: l’esito della prima votazione è stato schiacciante a favore della proposta di Conte di una rifondazione del M5s. Grillo può contare solo sul mancato quorum per farla saltare: affinché questa seconda tornata sia valida, dovrà aver votato il 50% più uno degli aventi diritto. Il 24 novembre, l’assemblea costituente del Movimento, a larga maggioranza, ha votato un doppio sì: per cancellare la figura del “garante” Beppe Grillo e abolire il limite dei due mandati elettivi. I “contiani” hanno ottenuto il 61,2% di affluenza e ora danno per scontato che il quorum venga di nuovo superato. Ieri sera, sabato 7 dicembre, secondo fonti vicine a Conte è stata oltrepassata la soglia dei 40 mila votanti, cioè già quasi la metà degli aventi diritto. Conte continua a smentire l’ipotesi di scissioni: “Grillo si è allontanato dalla comunità e ora ne rivendica un diritto di patronato”, attacca l’ex premier. L’accusa è che Grillo continua a comportarsi come un “monarca assoluto” che non riconosce “il percorso che stanno facendo queste persone, un percorso di persone adulte e mature che da anni su suo incitamento ed ispirazione stanno portando avanti delle battaglie e che con passione hanno vinto tante sfide. Ed oggi – accusa ancora Conte – questo percorso viene disconosciuto dal garante stesso perché questa comunità ha deciso “addirittura” di realizzare il principio fondativo del movimento: la democrazia partecipativa”. I contrasti tra i due arrivano da lontano, l’asticella si è alzata fino all’evocazione di cause legali, ma l’ira di Beppe Grillo è esplosa dopo l’Assemblea costituente del Movimento, chiusa da Giuseppe Conte con l’annuncio del superamento di alcuni dei pilastri dei 5 stelle. Questo atto ha ufficialmente aperto le ostilità. Grillo, che non si è mai presentato a Roma, ha rotto il silenzio dapprima con un video in cui annuncia la morte del Movimento. A bordo di un carro funebre, il fondatore declama: “I valori del M5s sono scomparsi. Siete diventati un partito che non riconosco più”. E attacca Conte, definendolo “Mago di Oz”. Invita gli iscritti “ad andare a funghi”, invece di votare, invocando una diserzione di massa per salvare il Movimento. Poi, è arrivata la lettera a Elly Schlein, inviata alla segretaria dem a votazione in corso: “Conte-Oz è l’uomo giusto per guidare il Pd”. La lettera di Grillo a Elly Schlein: “Lettera di referenza per candidatura di Giuseppe Conte”: È il titolo ironico della lettera inviata da Beppe Grillo a Elly Schlein il 6 dicembre. Ecco alcuni stralci.”Gent.ma Elly Schlein. Le scrivo questa lettera di referenze perché ritengo che Giuseppe Conte (simpaticamente Oz) sia la persona giusta per guidare il Partito democratico o, se preferite, di una delle sue correnti”.”Conte ha già portato risultati tangibili: ha trasferito milioni di voti dal Movimento 5 Stelle al Pd, contribuendo in modo significativo al rafforzamento della vostra base elettorale”.Grillo, poi, allega “a supporto della mia lettera di referenza” anche “un grafico che mostra i risultati concreti da lui già raggiunti per il vostro partito: milioni di voti travasati dal Movimento 5 Stelle al Pd. Vi chiedo di considerare la generosità e l’abnegazione di Conte verso di voi. Sono certo che porterà il suo stile unico, fatto di compromessi creativi, strategie e un tocco di teatralità istituzionale. È l’uomo giusto per il Partito democratico, pronto a dare al vostro progetto l’imprevedibilità che mancava”.

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