Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english L’Aula del Senato ha approvato con 100 sì, 64 no, un astenuto la risoluzione presentata dalla maggioranza dopo le comunicazioni della premier. Ma è stata un’altra mattinata tesa per Giorgia Meloni, che dopo il confronto di ieri alla Camera, oggi ha replicato a Palazzo Madama in vista del dibattito che anticipa il Consiglio europeo di Bruxelles, l’ultimo del 2024. Altra mattinata di passione al Senato, scontro con i 5stellePrima ascolta paziente i vari interventi, scrivendo su piccoli fogli che impila ordinati accanto all’astuccio arancione con la scritta “A beautiful day”; poi, quando prendono la parola i senatori del M5S, sgrana gli occhi, scuote la testa, si mette le mani nei capelli, ride e ribatte. Seduta ai banchi del governo, nell’emiciclo di Palazzo Madama, la premier, in sede di replica dopo la discussione generale, dà vita ad un “vero show”, come lo definisce il capogruppo di Iv al Senato, Enrico Borghi. Il ‘clou’ lo si raggiunge quando replica alla senatrice 5 stelle, Dolores Bevilacqua, che aveva accusato Meloni, tra l’altro, di “girare intorno ai tavoli europei come un maggiordomo”.Mentre lei, infatti, attacca la parlamentare tentando di confutare ogni sua accusa, dai banchi del centrodestra si alzano grida di scherno contro i pentastellati, alcuni dei quali, alla fine decidono di uscire per protesta. Il presidente del Senato Ignazio la Russa alza la voce anche lui tentando di riportare la calma e minaccia di prendere misure contro il senatore del M5S Ettore Licheri che agita convulsamente le braccia con tanto di indici verso l’alto, soprattutto quando si parla di superbonus, e che alla fine si vede abbandonare l’emiciclo accompagnato dal senatore Questore Antonio De Poli.Meloni, all’inizio, prende posto accanto al vicepremier Matteo Salvini e, con una sedia che per un po’ resta vuota(forse in attesa dell’altro vicepremier Antonio Tajani, impegnato però a Milano) vicino al ministro Adolfo Urso. Dopo pochi minuti, però, Salvini se ne va e Urso scala di un posto. Anche lui poi esce. Così alla fine la presidente del Consiglio si ritrova tra i ministri Zangrillo e Tommaso Foti. Quest’ultimo, alla sua prima prova di esponente del governo in Senato, riceve più volte applausi e citazioni dai senatori di maggioranza ed è al centro di diversi selfie ‘di gruppo’ prima dell’inizio dei lavori.Altro momento di scontro e di ilarità si crea quando Meloni, palando di migranti e rivendicando successi che il suo esecutivo avrebbe avuto nella lotta alla mafia, rifà il verso a chi dai banchi del Pd aveva commentato con un “Eeeee” di scherno e prolungato. Dopo la premier infatti molti parlamentari del centrodestra ripetono lo stesso verso gridando, alzandosi in piedi per urlare più forte con tanto di mani intorno alla bocca a mo’ di megafono. L’intervento, alla fine, dopo che si è creato un “clima un po’ acceso”, come riconosciuto dalla stessa Meloni, si chiude con gli auguri di “Buon Natale a tutti” rivolti dalla presidente del Consiglio ai senatori. Un augurio che viene salutato con un breve applauso. “Ho buoni rapporti con un sacco di gente e non prendo ordini da nessuno”“Ho buoni rapporti con un sacco di gente e non prendo ordini da nessuno, dovreste esserne contenti, sono una persona libera che si confronta con tutti ma non prendo ordini da nessuno” scandisce Giorgia Meloni, rispondendo in particolare al senatore a vita Mario Monti sul rapporto con Elon Musk. “Non so che film abbiate visto, credo che dobbiamo capirci su una differenza fondamentale tra noi e quello che abbiamo visto negli anni, abbiamo visto leader che pensavano che un buon rapporto significava eseguire pedissequamente quello che facevano gli altri”. Senato – Giorgia Meloni, 18 dicembre 2024 (Ansa) “Su Musk il tema si è posto dopo il sostegno a Trump”“Io non consento ingerenze a nessuno, guardo solo all’interesse nazionale. Ma sono felice, senatrice Malpezzi, vedo che siete sovranisti, difendete la sovranità nazionale dalle ingerenze straniere: la considero una grandissima impresa di Elon Musk, anche più di essere arrivato sulla Luna. Ero abituata quando chiedevate ingerenze di chiunque contro i vostri avversari politici” ha proseguito, rivolgendosi alla senatrice del Pd Simona Malpezzi.“Su Musk, da anni provo a spiegare che c’è un problema se ci sono concentrazioni economiche, grandi piattaforme con un fatturato in alcuni casi maggiore di alcuni Stati nazionali, che agiscono senza regole. Tutte le volte che l’ho detto mi dicevate che ero sovranista” ha detto ancora Meloni, aggiungendo: “Un tema si pone da questo punto di vista. Su questo non bisogna cambiare idea in base a chi ha votato Elon Musk”. “Il tema di Elon Musk si è posto all’indomani del sostegno a Trump, ma finché sosteneva il Partito democratico nessuno ha detto una parola. Io non ragiono così”.“Orban ha sicuramente posizioni diverse dalle mie sull’Ucraina, ma alla prova dei fatti le decisioni l’Unione europea le ha prese, anche con il sostegno formale e non formale dell’Ungheria” ha poi aggiunto Meloni parlando del leader ungherese. E ha concluso bocciando l’ipotesi di chi dice ‘cacciamo Orban dall’Europa’ perché, ha aggiunto, “non mi sembra un’opzione intelligente”. A Renzi: “Lei era amico di Obama, si metteva il cappotto come lui. Io sono amica di Milei ma non mi faccio crescere le basette”“Che vuol dire sta con Milei? Penso sia una molto interessante, una novità nel panorama politico argentino, penso che sia la persona giusta in quel contesto ma non penso che quello che dice sarebbe replicabile in Italia: lei era amico di Barak Obama e si metteva il cappotto come lui, io sono amica di Milei ma non mi faccio crescere le basette”. Manovra: “Accordiamoci sul voto senza fiducia”“Abbiamo cercato di fare del nostro meglio per presentare prima possibile” la manovra, “ho chiesto che ci fosse per il Parlamento il massimo tempo possibile, tutti sappiamo che ci sono dei vincoli, anche europei: so che la fiducia è stata posta in accordo con le opposizioni” ma “se ci fosse un accordo sui tempi senza voto di fiducia sarebbe preferibile, sarei contenta se ci mettessimo d’accordo di farlo senza voto di fiducia”.“Voglio dirvi – ha precisato la premier – che se ci fosse un accordo sarei più che disponibile. Preferirei molto. Chiaramente dobbiamo tutti rispettare i tempi d’approvazione della legge di bilancio ma non amo che ci sia” la richiesta “di voto di fiducia e quindi sarei contenta, se ci mettessimo d’accordo sui tempi che sono necessari anche ai senatori, di farlo senza il voto di fiducia”. Processo Open Arms, la solidarietà a Salvini e l’applauso di Palazzo Madama“Condivido le parole del senatore Dreosto sul ministro Salvini, a cui va la solidarietà di tutto il governo” ha detto la premier Meloni nell’Aula, riferendosi al leghista che poco prima aveva definito “scandaloso” che il vicepremier rischia il carcere per “aver difeso i confini nazionali” nel processo Open Arms. Subito dopo è scattato un lungo applauso nell’emiciclo. “Il nostro sistema è uno dei sistemi più verdi al mondo”“Il nostro sistema è uno dei sistemi più verdi al mondo tra i competitori globali se lo massacriamo creiamo un problema di competitività e non stiamo nemmeno aiutando l’ambiente” sostiene la presidente del Consiglio, sottolineando di condividere appieno l’intervento del leghista Massimo Garavaglia. “Nessuno di noi mette in discussione emergenza climatica e obiettivi ambiziosi ma la strategia con cui la Ue ha ritenuto di dover conseguire quegli obiettivi, dettata da un approccio troppo ideologico che rischia di perseguire la sostenibilità al prezzo della deindustrializzazione. Gli spazi – ha aggiunto Meloni – vengono riempiti da altri senza gli stessi standard, bisogna trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sociale, perseguendo la neutralità tecnologica”. Automotive: “Molti Paesi in Europa ci seguono”“Rivendico, fra le varie iniziative, il lavoro che Italia e Repubblica Ceca stanno facendo in prima fila in Europa, un non paper sull’automotive in Ue, che chiede di rivedere alcune decisioni, come quella sulle multe alle industrie, che stanno causando la chiusura di interi stabilimenti per non dover incorrere nel pagamento di multe che valgono miliardi di multe all’anno. Sono soddisfatta e ottimista perché molti Paesi ci stanno seguendo su questa strategia, bisogna continuare a lavorare. Si tratta di difendere una filiera fondamentale dell’industria”.“Non dobbiamo dirci quanto l’automotive sia in crisi in Italia e tutta Europa. Come ho detto all’assemblea di Confindustria, dobbiamo fare una riflessione su come stanno mutando i consumi nella nostra società. Siamo cresciuti in un mondo in cui l’auto definiva lo status sociale, ora non è più così. Quando cambiano i consumi, perché ci sia un’offerta efficace occorre che ci sia anche la domanda”. “Pronta anche a dire dei no, non possiamo permetterci l’ideologia”“Io sono abbastanza ottimista, pronta a fare la mia parte quando fosse necessario anche a dire di no, ma mi pare che dei segnali siano arrivati già dalla scorsa legislatura, quando la Commissione rispetto ad alcune scelte è tornata indietro, ad esempio sui fitofarmaci, mi pare che piano piano si stiano facendo i conti con un approccio troppo ideologico, purtroppo l’ideologia non ce la possiamo permettere in questo tempo”. “Il Pd ha tenuto in ostaggio Fitto in Europa”“Avevo un dubbio e Alfieri me lo ha confermato: il Pd ha accettato che il commissario europeo italiano fosse preso in ostaggio per difendere il commissario spagnolo. Questo sarebbe gravissimo senatore Alfieri. Avevo il dubbio che fosse così, oggi lei mi dà la certezza. Ma gli italiani sappiano che il commissario italiano, indicato dall’Italia, è stato preso ostaggio per consentire l’elezione del commissario spagnolo. È molto grave”.“Noi abbiamo la Lega che vota per Fitto e non vota la Commissione. E abbiamo il Pd, che fa parte del Partito socialista europeo, che vota la Commissione, mentre le delegazioni hanno dato mandato al Pse di scrivere fino all’ultimo una lettera a von der Leyen in cui si diceva che Fitto non doveva avere la vicepresidenza della Commissione. C’è differenza molto importante” ha spiegato ancora la premier in Aula al Senato, in sede di replica dopo la discussione generale, rispondendo al leader di Iv Matteo Renzi che le aveva domandato se “Matteo Salvini è anti-italiano o no, avendo lavorato contro la commissione von der Leyen e Fitto”. Meloni ha aggiunto ancora: “Da una parte c’è un partito che difende il commissario italiano, pur contestando la Commissione, dall’altra un partito che sostiene la Commissione contestando il commissario italiano. Una differenza molto importante”. Sul Mercosur: “Sì dall’Italia ma sottomesso alle compensazioni”“Senatore Renzi, sul Mercosur chiediamo di sapere che cosa la Commissione Ue ha in mente di fare per compensare gli squilibri, la nostra decisione finale è sottomessa a questa risposta, se non ci sono le compensazioni, se non c’è un sistema che va visto con gli agricoltori” non ci può essere il sì dell’Italia, “non è sta con Milei o con Coldiretti, sto sempre con l’Italia”.“Sicuramente non è in discussione il fatto di rafforzare i nostri rapporti di commercio e cooperazione con il Mercosur, quello che noi poniamo come problema è il fatto che questo accordo di libero scambio, in un quadro europeo già molto complesso, non può penalizzare alcune filiere. Potrebbe aiutare alcuni ambiti della nostra industria e penalizzerebbe i nostri agricoltori, la questione della reciprocità che Bergesio poneva. Ci siamo imposti regole estremamente stringenti se poi diciamo che importiamo liberamente da Paesi che non le hanno stiamo creando uno squilibrio che pagheremo”. Siria: “Siamo l’unico Paese del G7 ad avere un’ambasciata aperta, ci vuole prudenza sul nuovo corso”“Sulla Siria non ci siamo schierati a favore della nuova amministrazione siriana. Abbiamo detto che ci vuole molta prudenza: è una buona notizia la caduta di Assad ma non sappiamo verso quale scenario si va. Alcune dichiarazioni sembrano positive, lo dico in punta di piedi. Penso al tema della tutela delle minoranze, con cui ho parlato anche con il presidente Erdogan, e particolarmente dei cristiani. Penso alla lotta al terrorismo, al rischio che la Siria possa diventare una base per le organizzazioni terroristiche. Il tema è che lo Stato non deve scivolare verso il modello Afghanistan. Le parole sulla non volontà di applicazione della sharia sembrano positive” ha precisato la premier.“Alle parole devono seguire i fatti” ha rimarcato Meloni. “Il tema è come favorire che alle parole seguano i fatti. E rivendico che l’Italia ha l’unica ambasciata aperta a Damasco fra i Paesi del G7: non perché riconoscessimo il regime di Assad, ma perché pensiamo che avere una presenza diplomatica, per cui siamo stati ringraziati dalle nuove autorità siriane, sia un modo per favorire questo percorso. Bisogna essere molto prudenti, anche in seno all’Unione europea”. “Avrete letto – ha detto anche la presidente del Consiglio – che l’Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, apre alla rimozione delle sanzioni verso la Siria, un altro strumento che può essere utilizzato per avvicinare. Ma è ovvio che ci muoviamo in una situazione che a nessuno è chiarissima”.“Siamo impegnati in diverse iniziative a livello multilaterale che riguardano la questione principale di cui l’Italia, e non solo, deve occuparsi se vuole garantire la stabilizzazione della sovranità del Libano: la formazione delle forze armate libanesi. Anche qui voglio ringraziare tutti i nostri militari impegnati in Libano”. Il dibattito e il voto di ieri alla CameraIeri la Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue del 19 e 20 dicembre. I voti favorevoli sono stati 193, i contrari 188, gli astenuti 9. Il Governo aveva espresso parere favorevole sui relativi impegni. L’esecutivo ha accolto anche alcuni passaggi delle risoluzioni delle opposizioni.Una risoluzione in 20 punti in cui, tra l’altro, si impegna il governo a “promuovere e sostenere adeguati finanziamenti per la difesa e per la sicurezza europea, continuando a lavorare per ottenere lo scorporo totale delle spese della difesa dal Patto di stabilità”, come si legge nel testo elaborato dalla maggioranza votato alla Camera dopo il dibattito. Nella risoluzione, inoltre, si chiede di “continuare a sostenere, per tutto il tempo necessario, l’Ucraina nelle sue diverse dimensioni, politico-diplomatica, economico-finanziaria, militare ed umanitaria, anche in attuazione delle decisioni prese al vertice G7 di giugno 2024” e di  “proseguire nell’impegno diplomatico per la realizzazione della Formula di Pace Ucraina sulla base del principio che nessuna iniziativa di pace può essere portata avanti senza un pieno coinvolgimento di Kiev”.La maggioranza impegna poi il governo a “promuovere l’applicazione delle sanzioni nei confronti della Federazione russa e valutare l’incremento dei dazi all’importazione sui prodotti agricoli” e a “promuovere la partecipazione delle aziende italiane alla ripresa e ricostruzione dell’Ucraina”.

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