Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english Breve tour europeo per la premier danese Mette Frederiksen, tutto incentrato sul dossier Groenlandia, dopo le reiterate intenzioni del presidente Usa Trump di annettere l’enorme isola artica a Washington. Frederiksen, nel corso della giornata farà tappa prima a Berlino, poi a Parigi per fare il punto con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron. A Bruxelles, infine, sarà ricevuta dal segretario generale della Nato, Mark Rutte. Lunedì Copenaghen ha annunciato un piano da due miliardi di euro per la rafforzare la sua presenza militare nell’Artico, in pieno accordo con le regioni autonome della Groenlandia e delle Isole Faroe. Sabato scorso il capo della Casa Bianca aveva assicurato ai giornalisti che gli Stati Uniti “otterranno” la Groenlandia, che, a suo dire, è “una necessità assoluta” per “la sicurezza nazionale e la libertà in tutto il mondo”. Le riserve naturali dell’isola, vero motivo della sua appetibilitàOltre alla sua posizione strategica, la Groenlandia è ambita anche per le sue vaste riserve minerarie e petrolifere inutilizzate, il cui accesso resta complicato. Ma le autorità locali hanno ribadito che l’isola non è in vendita e vuole decidere autonomamente del proprio futuro. Ancora sabato scorso, il primo ministro danese ha riunito i suoi omologhi scandinavi e il presidente finlandese per dimostrare la loro “solidarietà” di fronte alle mire americane. Scholz: “I confini non si modificano con la forza”Il cancelliere tedesco, ricevendo a Berlino Frederiksen, ha affermato che i confini non devono essere modificati “con la forza”, esplicito riferimento alle “minacce” di Donald Trump. Durante la conferenza stampa congiunta, nessuno dei due leader ha menzionato direttamente il nuovo presidente degli Stati Uniti o la grande isola artica, territorio autonomo danese, ma, dopo aver parlato della guerra in Ucraina, Scholz ha comunque sottolineato che “i confini non devono essere spostati con la forza” e ha aggiunto, in inglese, “to whom it may concern”, ovvero “a chi di dovere”. La Danimarca e la Germania sono “amiche intime” e hanno “una visione del mondo molto simile” ha precisato il cancelliere. “Il nostro continente si basa sull’idea che la cooperazione, e non lo scontro, porterà alla pace, al progresso e alla prosperità” ha aggiunto Frederiksen. Sulla guerra in Ucraina, Scholz ha ribadito il suo rifiuto di “una pace dettata” da Vladimir Putin, che “manda i suoi soldati in una battaglia senza senso”. Ma “siamo d’accordo con i nostri partner a Washington che questa guerra deve finire” ha affermato. Secondo Scholz, all’ordine del giorno c’è anche la difesa del Mar Baltico, dopo il presunto sabotaggio di diversi cavi sottomarini, nel contesto di una “guerra ibrida” condotta da Mosca contro l’Occidente.

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