Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english Via tutti quando parla il rappresentante del ministro Carlo Nordio. Oppure con cartelli in mano a difesa della Costituzione. O magari presentarsi compatti in toga. Al comitato direttivo centrale dell’ANM di oggi saranno discusse le possibili modalità di protesta dei magistrati contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pm in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, venerdì prossimo in Cassazione ed il giorno dopo nelle Corti d’appello. La separazione delle carriere, è la posizione dell’associazione messa nero su bianco nell’assemblea straordinaria dello scorso 15 dicembre, “non risponde ad alcuna esigenza di miglioramento del servizio giustizia, ma determina l’isolamento del pubblico ministero, mortificandone la funzione di garanzia e abbandonandolo ad una logica securitaria, nonché ponendo le premesse per il concreto rischio del suo assoggettamento al potere esecutivo”. L’Anm ha quindi promosso una serie di mobilitazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema che culmineranno proprio con le due giornate dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025.  La cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a palazzo di Giustizia di Milano, 27 Gennaio 2024 (ansa) Magistratura democratica ha proposto che in quell’occasione  “i magistrati, con toga indosso e copia della Costituzione alla mano, abbandonino l’aula, in forma composta, nel momento in cui il rappresentante del ministro prenderà la parola”. Oggi si discuterà al comitato direttivo centrale delle possibili forme che potrà assumere la protesta. Non è escluso che – oltre che nelle Corti d’appello il 25 gennaio – le iniziative delle toghe coinvolgano anche la giornata del 24 in Cassazione, quando sarà presente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E più in là potrebbe anche esserci uno sciopero della categoria.  Il presidente Sergio Mattarella arriva all’inagurazione dell’anno giudiziario (rainews) “Quello che piu’ stupisce – ha detto il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia – è che si sia voluto blindare, impedire una discussione parlamentare su una riforma costituzionale di così delicato profilo come quella della riforma del potere giudiziario che tocca l’equilibrio dei poteri. Spero – ha aggiunto – che si recupererà uno spazio di confronto, di dialogo e di discussione sul contenuto in vista del referendum. E noi lì ci saremo”. Sulle barricate anche l’opposizione.  “La separazione delle carriere – secondo Nicola Fratoianni di Avs – serve a limitare l’autonomia della magistratura e ad assoggettarla al potere politico.  Insomma il sogno di Berlusconi che si avvera ma un passo indietro per la qualità della giustizia per i cittadini in questo paese”.  Nicola Fratoianni, Alleanza verdi e sinistra (Local Team) Il governo, da parte sua, tira dritto. “Mi sembra difficile – ha osservato il viceministro della giustizia, Francesco Paolo Sisto – pensare ad una magistratura, soggetto di rilevanza costituzionale, che protesta contro un percorso parlamentare, quale quello della riforma. Protestare contro il Parlamento, ora che c’è stata un’approvazione in prima lettura, non è più un’iniziativa culturale, ma è una protesta sterile contro un legislatore che ha deciso, a grandi voti, di andare avanti su una riforma prevista dalla Costituzione”. Con la quale, ha sottolineato, “il giudice sarà finalmente diverso rispetto a chi accusa, superando l’attuale identità per genesi e formazione culturale. Ed è impossibile accettare che chi giudica abbia ‘parentele’ con chi accusa, salvo minare la fiducia dei cittadini nella giustizia”. Intanto, il comitato direttivo centrale dell’ANM di oggi – all’ordine del giorno della seduta anche iniziative per il malfunzionamento della app per il processo penale telematico – sarà l’ultimo presieduto da Giuseppe Santalucia. Il 26, 27 e 28 gennaio si terranno le elezioni che decideranno il nuovo vertice dell’associazione.  Il viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto (Ansa)

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