Summarize this content to 2000 words in 6 paragraphs in english Attorno alle 16.30 di venerdì 12 dicembre 1969, un ordigno di elevata potenza esplose nel salone centrale della Banca nazionale dell’Agricoltura di Milano, in piazza Fontana, dove coltivatori diretti e imprenditori agricoli erano convenuti dalla provincia per il mercato settimanale. Il pavimento del salone fu squarciato e gli effetti furono devastanti. La bomba uccise diciassette persone e altre novanta circa furono ferite. Qualche minuto prima della esplosione, un altro ordigno venne rinvenuto, inesploso, nella sede della Banca commerciale di piazza della Scala, sempre a Milano. Tra le 16.55 e le 17.30, a Roma, si verificarono altre tre esplosioni: una, all’interno della Banca nazionale del Lavoro di via San Basilio; altre due, sull’Altare della Patria di piazza Venezia. Questi attentati provocarono feriti e danni.  La prima del corriere sulla strage di Piazza Fontana (@web) I cinque attentati del pomeriggio del 12 dicembre 1969 segnarono l’inizio di quel periodo della vita del Paese che va sotto il nome di strategia della tensione. Per la sua gravità e la sua rilevanza politica, la strage di piazza Fontana divenne il momento più alto di un progetto eversivo preparato attraverso gli altri attentati di quello stesso anno e diretto – come emerge dalle sentenze – a utilizzare il disordine e la paura per sbocchi di tipo autoritario o per una stabilizzazione neocentrista. Sono stati accertati “accordi collusivi con apparati istituzionali”, come è scritto nella relazione della Commissione Stragi. Dopo aver inizialmente imboccato la “pista anarchica”, le indagini si concentrarono su alcuni esponenti del gruppo padovano facente capo al terrorista nero Franco Freda e all’organizzazione di estrema destra Ordine nuovo, e coinvolsero esponenti di spicco dei Servizi segreti. Il lungo e tormentato iter processuale, tre processi, si è concluso nel 2005 con assoluzioni complessive, ma certificando che la strage è attribuibile all’organizzazione eversiva di estrema destra Ordine nuovo. Restano confermate in via definitiva le condanne per depistaggio di due ufficiali del SID – il servizio segreto delle forze armate – e il coinvolgimento dell’esperto di armi di Ordine nuovo Carlo Digilio (reo confesso e collaboratore di giustizia). L’ultimo processo, inoltre, ritiene dimostrato sotto il profilo storico il coinvolgimento nella strage dei terroristi neri Franco Freda e Giovanni Ventura (non più processabili perché già assolti in via definitiva nel primo processo). Strage di Piazza Fontana: il cratere dell’esplosione all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura (@web)

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