Il Ministero dell’Interno invierà degli ispettori alla prefettura di Bari in seguito al caso emerso dagli atti della Direzione distrettuale antimafia sul gruppo mafioso Parisi, in cui una funzionaria si era rivolta a un indagato vicino al clan per riavere l’auto rubata. Questo indagato, Gaetano Scolletta, considerato il “contabile” di Tommy Parisi, figlio del boss Savinuccio, aveva chiesto alla donna di inviargli il numero di targa del veicolo rubato. alla fine della conversazione, la funzionaria aveva persino chiesto consiglio a Scolletta su se dovrebbe denunciare il furto alla polizia, ed è stato lui a dirle di farlo. Questi eventi hanno sollevato dubbi sulla collaborazione della funzionaria con il clan e sulle possibili infiltrazioni mafiose nella prefettura di Bari.

La decisione del Viminale di inviare ispettori alla prefettura arriva in seguito alla polemica scoppiata a seguito della comunicazione fatta dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, riguardo alla possibilità di sciogliere il Comune di Bari per infiltrazioni mafiose. Decaro ha definito l’atto come una “guerra contro la città di Bari”, sottolineando la gravità della situazione. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni sulla presenza e l’influenza della criminalità organizzata nella città, mettendo in discussione la sicurezza e l’integrità delle istituzioni locali.

Nel contesto della situazione emersa dagli atti della Dda di Bari, la funzionaria coinvolta si è trovata in una posizione delicata, chiedendo l’intervento di un appartenente al clan Parisi per ritrovare la sua auto rubata. Questa vicenda ha sollevato dubbi riguardo alla sua lealtà e alla sua integrità professionale, portando alla decisione del Viminale di inviare ispettori per indagare sull’accaduto e valutare eventuali misure da adottare per contrastare le infiltrazioni mafiose nella prefettura.

La presenza di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni locali è un problema diffuso in molte regioni italiane, e il caso della prefettura di Bari è solo uno degli esempi recenti che evidenziano la necessità di vigilare attentamente e adottare misure preventive per contrastare questo fenomeno. La mobilitazione delle autorità nazionali e locali è fondamentale per proteggere le istituzioni e garantire la sicurezza pubblica in modo efficace.

La decisione del Viminale di inviare ispettori alla prefettura di Bari è un segnale di determinazione nel contrastare le infiltrazioni mafiose e nel proteggere l’integrità delle istituzioni locali. È fondamentale adottare azioni concrete per garantire la trasparenza, l’efficienza e la legalità nelle attività delle istituzioni pubbliche, al fine di preservare la fiducia dei cittadini e rafforzare lo Stato di diritto. Questo caso rappresenta una sfida importante che richiede un impegno collettivo per affrontare con decisione la presenza della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed istituzionale.

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